martedì 27 ottobre 2015

A volte ritornano (I testimoni 2: La vendetta)


Suonano alla porta.
Due signorine tipo madre e figlia. 
"Mi scusi signora...possiamo rubarle un minuto?" 
UhMadonnaVeronicaCiccone, mò che mi vogliono vendere? Dalle sembianze mi paiono la versione femminile dei "divulgatori- porta-a-porta-di-culto, detti anche gli scampanellatori della domenica mattina". 
Eh sì,visti gli opuscoli che hanno per le mani mi pare di aver visto giusto. Vorranno propormi come gli altri un salvataggio della mia anima? Ho ancora il ricordo di un dialogo surreale in cui due tizi per forza mi volevano far credere di essere una spagnola in incognito.
Taglio corto con un "Scusate ho il gatto sul fuoco, ditemi...". Indicano la cassetta della posta "Cercavamo qualcuno qui che parla spagnolo. Ho visto il cognome sul citofono e abbiamo pensato......" "...che fossi spagnola!" termino io. Aridajè, ma cos'è, un'epidemia?La bionda più grande si anima "Si!" "Eh no, invece!" 
Ma bastaaaaaaaaa, daaaaaaai, non si può!!Cos'è, uno scherzo??! Ari-spiega in tre nanosecondi che il cognome è SOLO ciò che rimane di un lontano passato in cui gli spagnoli la facevano da padrone nella nostra terra d'origine, bofonchio qualcosa di simile ad un saluto e fuggo. Mi stava scappando anche un Olè.
Ho ancora il dubbio se m'abbiano fatto uno scherzo, giuro.
Sondaggione! (Vanno di moda,adesso) 
-Chi suonerà prossimamente alla mia porta?
a)Manolete?
b)Zapatero? 
c)Banderas con la gallina?
d)I Marò con le nacchere?
Ok,ora mi passa il delirio.
Il prossimo che torna su con 'sta cosa dello spagnolo mi metto il parruccone biondo e faccio Vulvia.
Presente Vulvia? Già mi ci vedo:
(*musichina di Quark in sottofondo*) 
"Lo sapevate? Un sacco di invasori in Sardegna, in Sicilia, Italia, un pò dappertutto...Ecco, 'sti invasori...ma guarda te...tu gli dici: vabbè per stasera puoi pure star quà, solo che poi s'imbriacano, ti mettono le decime sul grano, ti lasciano i cognomi spagnoleggianti...cafoni. Nun se fà, dai... così poi 200 anni dopo ti smarronano attaccati al campanello che vogliono che parli spagnolo...Ma dai!!Eh, nun sè fa...Dalla notte dei tempi!Tutti spagnoli!!Su Rieducational Channel!!" 

Non sono io, giuro: è la vita che mi percula.Sennò non si spiega.


giovedì 1 ottobre 2015

Scene da un matrimonio

Ultimamente si sta sposando un sacco di gente: amici, conoscenti e parenti.
Negli ultimi sei mesi ben due coppie di amici hanno convolato a nozze, una di queste dopo una convivenza quasi decennale.
Il perché e il percome siano stati spinti verso la corsa all’altare poco importa (basta dire la parola Italia ed è già chiaro l’ingarbuglio su coppie di fatto e balle varie).
Nel giro di un anno però ho potuto constatare che quasi tutti sono stati preda del terribile Morbo dell’Euforia da Organizzazione di Matrimonio.
In genere si manifesta con ansietà, cambiamenti repentini di umore e richieste di preventivi da riempirci un faldone. Dopo inizia la vera e propria manifestazione della piaga:
-Tripudi di partecipazioni glitterate, cantate e a mò di puzzle.
-Gente che fino a ieri non andava oltre la partita di calcetto ti parla di lochescìon e entreè.
-Liste Nozze che manco Donald Trump.
-Mamme degli sposi che con piglio repentino diventano un incrocio fra Enzo Miccio e un generale dell’Arma.
-Torte che devono sfidare la forza di gravità, oltre a richiedere il permesso a costruire sennò è abuso edilizio.
-Addobbi floreali che mobilitano l’Interflora.
Senza contare i parenti che devono dire la loro perché “non è un matrimonio se non c’è XYZ”, creando parapiglia in una situazione già delirante.
Il caos.

Ora, non mi sono potuta trattenere considerando gli scempi di tipo nuziale che ho visto e sto vedendo, e dato che tutti fanno decaloghi e liste su questo o quell’argomento ho sentito il bisogno di farne uno pure io. No, non sono stata posseduta da uno spirito da fèscion bloggher, lungi da me. (E sì,altri hobby non è  ho come potrà pensare uno leggendomi) 

Credo che in queste occasioni, su tutto, valga SEMPRE una regola aurea: senso della realtà e buon gusto, merce rara di questi tempi.
Con ciò non intendo dire che bisogna essere minimal e senza fantasia, ma solo che bisogna far tesoro di un grande detto sempre utile: “Una pretesa vale merda quanto pesa”.
Siate voi  stessi al vostro meglio, non la fotocopia sbiadita di quello che vorreste essere. Che il ridicolo e il pretenzioso stanno sempre in agguato tipo ninja.

Quindi consiglio sempre valido per tutte le cerimonie: originalità sì, pacchianeria NO.

L'abito: se non avete il fisique du role e non vi chiamate Aniston di cognome evitate abitini striminziti dove sembra che vi abbiano versato dentro e vi siate dimenticate di dire “Basta così!”. Si può essere fighissime e originali anche senza l’effetto DivaH. Una mia amica si è sposata con un abito anni ‘30: non solo era spettacolare ma il fatto che pesasse oltre i 70 kg. posso assicurare che è passato del tutto in secondo piano.
Quindi osare ma con gusto: la cravatta particolare per lui (NO Topolino e Pippo), un colore acceso per l’abito ok ma solo se vi sentite davvero di poterlo portare con disinvoltura.
E qui viene il dilemma: bianco o non bianco. Anche lì valutate che l’originalità non prenda la mano,sennò ritrovarsi con qualcosa addosso che fa assomigliare ad una spumiglia di carnevale formato gigante anziché alla Principessa Sissi è un attimo.
Le bomboniere:
Ora, ci potrebbe discutere per mesi. La cosa è del tutto soggettiva, c’è chi le fa e chi non le fa. Adesso ci sono le bomboniere solidali, che permettono sia di devolvere la cifra per cause o progetti oppure di far confezionare  ricordini e varie dalle associazioni stesse, che devolveranno il prezzo alla causa che sostengono.Anche lì, è una cosa del tutto personale e quest’ultima scelta per averla già praticata posso assicurare che dà una bella soddisfazione (oltretutto interamente deducibile dalle tasse, mica bruscolini).
Se invece si va sul tradizionale permettetemi: regalate qualcosa di davvero utile insieme al sacchettino di tulle, tipo un tirabuchon o un apribottiglie. Ma soprattutto vi prego, evitate cose tipo la carrozza di Cenerentola tempestata di Swaroski (sì, esiste e l’ho vista coi miei occhi).
Pensatelo come una cosa (o più cose diverse, chi l’ha detto che la bomboniera debba essere uguale per tutti?) che possa davvero piacere a chi riceve e farvi ricordare.
E i confetti? Personalmente non li amo (l’ultima volta che ne ho addentato uno per poco non perdevo un molare). Per il mio matrimonio ricordo di aver fatto delle bomboniere per i figli degli amici: le classiche palline di zucchero fondenti al posto degli ovetti in simil marmo, con il portachiavi coi personaggi di Dragon Ball. Vedere il figlio della mia amica, ormai ventenne che lo esibisce ancora non ha prezzo.
Se avete una passione, che sia il vostro cane o la canoa poco importa. Basta UNA cosa, o dei riferimenti. Evitate di regalare la bomboniera con la foto del cane, l’orologio con la foto del cane, i segnaposto per gli ospiti sempre con la foto del vostro amato peloso.
Il livello massimo di questa mania fuori controllo è stato raggiunto dalle zampette ricamate con strass sull’abito da sposa. De gustibus e si sa: però se vi lanciano i crocchini al posto del riso non vi incazzate perché ve la siete cercata.
Luogo del matrimonio e rinfresco/cena/pranzo di nozze.
Evitate le scenografie hollywodiane: no ai lanci di colombe che finirebbero (giustamente) per mera vendetta a scagazzare in testa ai parenti.
Le carnevalate delle nozze in spiaggia funzionano solo nei film, credetemi. Ora poi c’è anche la moda di far celebrare le nozze civili non più al Sindaco, quindi ti può sposare pure la zia Genoveffa. Non aggiungo altro.
Infine, le foto.
Che ve le faccia il fotografo di grido o l'amico con la macchinetta usa e getta della Standa poco importa.
Ma ricordatevi che pure gli amici più inossidabili vi malediranno se verranno costretti alla visione di 250 fotografie e del filmino di nozze che dura quanto Via col Vento.

Tenete a mente che qualunque cosa succeda, dal freddo polare improvviso (il mio), all'acquazzone tale da dover entrare in chiesa con le galosce (la mia amica Lilla), dal fotografo impazzito che in preda a possessione da Helmut Newton trascinava gli sposi a far le foto in mezzo ad una palude rischiando di far impantanare l’auto (sempre io), o l'album di nozze dove le foto ritoccate "creative" vi fanno sembrare il set di un film sugli alieni (collega), di qualunque cosa accada QUEL giorno ci saprete ridere sopra.

Ma soprattutto che il matrimonio è tutto quello che vi capiterà dopo che  la festa è finita.


Auguroni, figlie femmine e non sbronzatevi troppo.