Al bar vicino al lavoro c'è un tavolino intoccabile.
E' quello che raccoglie, feste comandate escluse, le ImpiegateItaliane. No, non sono le novelle Spice Girls nè il nuovo gruppo vincitore di X-Factor, anche perchè, se un factor vogliamo proprio trovarlo per descrivere le tapine in questione bisogna andare a pescare nelle ultime lettere dell'alfabeto.
Quando le osservo, nascosta fra il mio caffè e la gazzetta locale mi sento tanto Piero Angela che osserva la vita sociale del Paracco Striato Mutevole (non correte subito a cercare il bestiolo su Wikipedia, è l'equivalente del Sarchiapone. Un giorno se avrete voglia ve ne racconterò la genesi).
Di impiegate ne ho viste tante in più di un ventennio lavorativo, perchè anch'io lo ero, fra alti e bassi lavorativi.
Esemplari simili però mancavano al mio Animalario Umano. Prima di tutto va fatta un po’ di morfologia: di solito sono sempre in quattro, massimo cinque. La quinta è spesso assente perché “il cappuccino mi fa venire il cagotto!", e se contate il fatto che tutto il bar l’ha saputo da una sua spontanea ammissione avete già capito il tipo.
Dicevo…mettetevi comodi, immaginate di guardare SuperQuark e leggete con questo in sottofondo.
“Le ImpiegateItaliane sono un eterogeneo gruppo di forma umanoide femminile. Si distinguono dalle Impiegate Autentiche da vari fattori estetici e verbali. Per esempio, troverete la “Responsabile Acquisti con l’estero" che si esprime in un inglese che fa diventare Mr.Flanagan un docente di Oxford. Essa riesce non solo a cannare la pronuncia italiana ma pure a smembrare le lingue straniere, con termini dall’oscuro significato quali “baloon” (scritto come si legge), palchè (che starebbe per parquet) oppure smidran. Per la traduzione di quest’ultimo occorre il dizionario della lingua ostrogota.
Si muovono in gruppo e sono generalmente stanziali, infatti hanno adottato formalmente il tavolino a fianco della vetrata, posizione che permette un ottimo posto di osservazione sul chi porta fuori l’immondizia nel condominio di fronte e delle schiene dei Fumatori Solitari Incalliti, una specie di cui parleremo in una prossima puntata.
La principale caratteristica è il muoversi urlando in gruppo, e spicca su tutte la femmina Alfa, la capobranco.
Essa, detta anche Decibel e non vi dico il perché tanto siete perspicaci, si occupa di :
a)farci conoscere tutti i razzi & mazzi aziendali, compreso quante volte vanno in bagno i loro capi e sottoposti;
b) tutte le app gratuite utilissime che si possono scaricare, fra cui l’utilissimo come fare una fattura fake oppure come vedere la propria mano attraverso il telefono.
c) (la perla) raccontare per filo e per segno cosa ha fatto la sera prima col marito.Chiede sempre il caffè ristretto, che fa annegare in un mare di zucchero e latte ma si sospetta se lo faccia allungare con la grappa dal ragazzo al banco."
A questo punto il Pierone nazionale farebbe partire un filmato,ma siccome vi voglio bene vi lascio alla vostra immaginazione…..
Ecco, io davanti a tutto ciò mi chiedo solo una cosa: perché una si voglia davvero far del male. Cosa spinga una donna, magari anche simpatica sottosotto, a dover per forza far la figa sparando imbecillaggini. Ok, poi il mio momento serietà finisce e viene fuori il mio vero Io, quello cinico e un po’ carogno: ma lo penso solo io che se la proprietaria del bar si sgamasse che c’è pure un momento-varietà dietro ogni consumazione che pigliano queste, inizierebbe a farci pagare un supplemento?
Noi quì, in un bar storico, abbiamo il tavolino detto da Marito "il club delle vedove". Puntualmente ogni giorno "all'ora del tè", manco fossimo in Inghilterra con la quale abbiamo solo in comune la nebbia, si incontrano un gruppetto di vedove del paese a ciarlare del più e del meno finemente agghindate ed il cui argomento preferito è: "Hai visto che tizio o caio è morto?". Marito ogni volta che entriamo "tocca ferro"...per non dire altro.
RispondiEliminaby Your Sistah♥
XDDD
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